TASK FORCE
Mario Giannola
Coordinatore Task Force Diversity*
Perché la diversity? Cosa si intende
con un termine a così ampio spettro
di significati?
Quando, durante i lavori dell’Institute
di Amsterdam, il BD Jacques di Costanzo, ultimato il mio
impegno nei GETS, affrontò con decisione il tema dell’effet-
tivo e accennò, per favorire la presenza femminile nel Rotary
ancora debole e contrastata, alla costituzione di una specifica
Task Force “Diversity”, e alla volontà di coinvolgermi nel co-
ordinamento, il mio immediato commento fu “il faut changer
le titre de la task force pour prèvenir des suites desagreables
et la revolte des femmes”!
Poteva essere male interpretato quel “Diversity” accostato
alla partecipazione femminile nel Rotary ancora fortemente e
gravemente minoritaria. Poteva innescare quel naturale e peri-
coloso equivoco lessicale che, al contrario, il Piano Strategico
si è affrettato a smentire e chiarire, fornendo le linee guida
nella pianificazione dell’Effettivo, del suo sviluppo, del suo
mantenimento, e individuando nella promozione delle diversi-
tà l’obiettivo privilegiato. Lo sviluppo dell’effettivo deve essere
strategico, libero dalle logiche ancora largamente diffuse, con-
seguenza di un attento esame del territorio, improntato alla
diversità intesa come diversificazione delle categorie. I club
devono essere equilibrati, le categorie non debbono essere in-
flazionate per evitare la “routine” della partecipazione, favorire
l’orgoglio dell’appartenenza, promuovere l’impegno, il servizio.
Tanto più un club sarà punto di riferimento per la comunità
svolgendo un ruolo forte e importante, tanto più i soci vivranno
il club come momento integrante del proprio percorso, convinti
dell’appartenenza al club e determinati a restarvi. Il Rotary
deve aprirsi alla componente femminile superando pregiudizi
indifendibili, ai giovani, a quanti hanno già sperimentato e
apprezzato le tante iniziative patrocinate dal Rotary. Pensiamo
al “pianeta Rotaract”, per il quale siamo primi in Europa per
numero di Club: quest’anno ben 1.556 giovani sono in pro-
cinto di lasciare i club di appartenenza per “raggiunti limiti di
età”. Più della metà sono giovani donne. Che ne sarà di loro?
Il ruolo delle donne, in una associazione di servizio?
Non vedo differenza di ruolo tra uomini e donne nelle attività
di servizio che vede il Rotary partner internazionale privile-
giato. Pensiamo, piuttosto, a quel lungo, faticoso e tortuoso
cammino che le donne hanno dovuto percorrere per giungere
al riconoscimento, non dico di una piena, quanto di un’accet-
tabile “parità di diritti” in campo pubblico e privato, prima
di ottenere il pieno diritto di condividere con l’altro sesso
il servizio rotariano. Oggi la donna, abbandonate le vesti di
comprimaria, ha assunto il giusto ruolo di protagonista.
Ancora c’è tanto da fare perché esistono numerosi Paesi nel
mondo dove la discriminazione è inserita nelle leggi dello
Stato. In Italia i diritti politici furono riconosciuti alle donne
solo nel 1946 quando esercitarono il diritto di voto per il
Referendum “Monarchia - Repubblica”. La loro dignità è
sancita definitivamente nell’art. 3 della Costituzione. Nella
vicina, civilissima Svizzera, il voto femminile è divenuto pos-
sibile solo nel 1971!
L’augurio è che il Rotary continui a battersi contro la violazio-
ne dei diritti umani e in particolare delle donne nel mondo.
Perchè alcuni Rotary club sono contrari all’ingresso delle
donne?
Sopravvive quella “romantica conservazione”, nel ricordo del-
le nostre origini che ostacola e ancora contrasta, l’incremento
della componente femminile nel Rotary. Pregiudizi, comun-
que, fuori dalla regole, inadeguati e anacronistici.
Per venire a dati statistici sono circa 30 i club in Zona 12
ancora privi di componente femminile e solo 3 sono i distretti
che annoverano in ogni club presenze femminili. Dobbiamo
vincere queste resistenze dovute al fatto che molti club,
soprattutto quelli nati prima del 1987, risentono ancora di
quel tenace “attaccamento alle origini” che, è auspicabile,
vada definitivamente rimosso. Dobbiamo colmare quel divario
anacronistico Società–Rotary nei riguardi della componente
femminile, affinché il Rotary sia specchio fedele della società
qualitativamente migliore.
* La Task Force Diversity (Women) della Zona 12 e del Distretto 2060 ha come responsabili Mario Giannola e Maria Rita Acciardi.
29 interviste