Rivista Rotary | Novembre 2015 - page 28

FOCUS
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ROTARY
novembre 2015
L’India registra il suo ultimo caso di polio al 2011. Da allora,
il neonato di questa statistica è cresciuto, diventando un
bambino che ride, gioca e corre, sebbene zoppicante. L’ex
Presidente RI, Rajendra K. Saboo, è molto soddisfatto nel
dire che nessun altro bambino sarà afflitto dalla malattia nel
suo paese natio. “Ma se ne possono vedere ancora alcuni, tra
i 12 e i 13 anni, e la sensazione che si prova è che 'Siamo
arrivati troppo tardi per loro',” ci ha raccontato. Questo esem-
pio dovrebbe ammonire chiunque in modo da restare attenti a
tenere il virus della polio a bada, ha spiegato Saboo, special-
mente senza dimenticare il rischio del ritorno della malattia
appena voltate le spalle.
Le lezioni e le collaborazioni che sono emerse nei decenni
per fermare la diffusione della polio in India hanno lasciato
una commissione: una qualificata équipe medica con com-
petenze nella sorveglianza della malattia, nell’educazione,
nella collaborazione e nella cura – équipe, questa, che è già
stata dispiegata altrove per far fronte ad altri bisogni sanitari
e sociali.
La battaglia contro la polio in India non è mai stata l’unico
punto d’interesse della campagna là, ha affermato Jay Wen-
ger, Direttore per l’eradicazione della polio presso la Bill &
Melinda Gates Foundation, che dal 2007 ha investito più
di 1,5 miliardi di dollari per aiutare a eliminare la malattia
e che, con altri 1,8 miliardi di dollari, si è impegnata fino al
2018. “Mentre il network nazionale raccoglieva informazioni
sulla polio da tutto il mondo, noi usavamo le infrastrutture
per altre cose,” ha detto Wenger, il cui curriculum include
un periodo di cinque anni come manager del National Polio
Surveillance Project dell’Organizzazione della Sanità Mon-
diale, con sede nell’area di Nuova Deli. “Quando scoppiò
l’epidemia d’influenza aviaria, ricevemmo una telefonata dal
governo indiano per cercare di comprendere la situazione.
Più tardi, ci chiesero se potevamo aiutarli a capire quanti casi
di morbillo ci fossero. In questo modo, il programma polio ha
potuto aiutare al meglio.”
Uno dei ruoli chiave svolto dal Rotary nell’eliminazione della
polio in India è stato il patrocinio, ha detto Sunil Bahl, medi-
co professionista impegnato nell’eradicazione della polio con
WHO Southeast Asia Regional Office. “La voce del Rotary è
stata ascoltata dal governo,” ha detto. “Se alcune sfide si
sono prepotentemente imposte, il Rotary è stato capace di
assicurarsi che ci fosse una soluzione per vincerle.” La voce
del Rotary è ancora vitale, ha affermato Bahl, specialmente
nella missione indradhanush (“arcobaleno”), attraverso la
quale il governo indiano e i suoi partner iniziarono a control-
lare sette malattie che potevano essere prevenute: difterite,
pertosse, tetano, tubercolosi dell’infanzia, epatite B, morbillo
e polio. Il loro obiettivo è di espandere l’immunizzazione a
tutti i bambini entro il 2020.
Il Rotary ha supportato la prima fase dell’impresa, lavorando,
da aprile a luglio, alla diffusione dei vaccini in 201 dei di-
stretti amministrativi a più alto rischio di tutta l’India. Questo
impegno è finalizzato a dimezzare i nove milioni di neonati,
sui 27 milioni circa che nascono ogni anno in India, che non
ricevono queste fondamentali immunizzazioni. “Stimiamo
che un bimbo su tre non riceve tutti e sette i vaccini entro
l’anno di età,” ha detto Bahl.
“La copertura (vaccinazione di routine) è del 65 percento,”
ha spiegato Deepak Kapnur, presidente della Commissione
Polio e oltre
L'India è polio-free, ma la commissione PolioPlus sopravvive. Il resoconto della situazione indiana.
India, un'operatrice sanitaria segna la porta di una casa per indicare
che una squadra di vaccinazione ha visitato la casa.
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