NOTIZIE ITALIA
Un anno di risultati
ILLUSTRAZIONI DI OTTO STEININGER
N
ella sua qualità di consulente nazionale di
PolioPlus per la sensibilizzazione nel Regno
Unito, Judith Diment ha raccolto migliaia
di sterline, realizzato eventi di alto profilo e
chiamato a raccolta i Rotariani del suo distretto
perché parlassero a tutti dell’eradicazione della polio.
Socia del Rotary Club di Windsor St. George, in Inghilterra,
Judith Diment dirige una sua ditta di pubbliche relazioni,
costruita in un decennio di esperienze di marketing,
comunicazione, e progettazione di eventi. Quando a
Londra sono arrivate le Olimpiadi e i Giochi Paralimpici nel
2012, ha sfruttato l’opportunità, insieme a una squadra
multidistrettuale di Rotariani, per rafforzare l’opera
di sensibilizzazione. Judith Diment resta fortemente
impegnata a colmare l’insufficienza dei finanziamenti
necessari alla lotta alla polio grazie all’informazione dei
funzionari governativi e facendo conoscere la necessità di
mettere fine alla malattia.
In che modo ha sfruttato l’opportunità offerta da
Olimpiadi e Giochi Paraolimpici?
Ho deciso di organizzare un evento in cui mettere insieme
Para-olimpiadi e poliomielite per diffondere la conoscenza della
nostra campagna. Ci siamo informati sugli atleti paraolimpici che
erano stati colpiti dalla polio. Grazie alla collaborazione con la
British Pakistan Foundation, sono stata presentata al comitato
paraolimpico pakistano e ho preso accordi perché gli atleti, fra
cui alcuni colpiti dalla polio, partecipassero a un nostro evento.
Abbiamo tenuto un ricevimento in giardino in stile inglese,
visto che era estate, con la partecipazione di rappresentanti di
tre squadre paraolimpiche: dal Pakistan, dal Niger, e da Haiti.
Volevamo diffondere la consapevolezza che la polio è tuttora un
problema in Pakistan e in altre parti del mondo.
Avete collegato qualcuno dei vostri sforzi di
sensibilizzazione ai Giochi Olimpici veri e propri?
Inizialmente avevo pensato di fare [un evento di sensibilizzazione]
per le Olimpiadi, ma il nostro sarebbe stato solo uno dei tanti.
Legandolo invece all’apertura delle Para-olimpiadi, abbiamo
ottenuto un notevole risalto.
È stato soltanto un evento di sensibilizzazione?
L’evento dei Giochi Paraolimpici non era concepito, inizialmente,
per raccogliere fondi. Ma dopo aver parlato con il comitato
paraolimpico pakistano, abbiamo pensato di raccogliere
denaro per quegli atleti delle Para-olimpiadi che dispongono di
pochissime risorse. Quando ho saputo che un atleta della squadra
del Niger aveva dovuto farsi prestare una sedia a rotelle per poter
gareggiare, ho pensato: “Dobbiamo fare qualcosa”. Abbiamo
tenuto un’asta, raccogliendo un totale di 4.500 sterline; il denaro
è andato per i due terzi alle squadre paraolimpiche e per un terzo
alla lotta contro la polio.
Lei ha una particolare capacità di organizzare eventi e
ottenere l’uso di posti davvero particolari, come quando
ha tenuto una cena al Castello di Windsor. Com’è
riuscita ad accedervi?
Tutto è partito da una conversazione casuale, che poi ha condotto
a un’opportunità. Mi trovavo a un evento in cui erano presenti il
governatore del Castello di Windsor e sua moglie. Lei mi ha chiesto
se avevo dei programmi per le vacanze e io ho risposto: “Andrò
a New Orleans al Congresso Internazionale del Rotary perché deve
intervenire Bill Gates e mi piacerebbe sentirlo”. Poi ho parlato
di Bill Gates e del programma di eradicazione della polio, e dei
finanziamenti che mancano, con il marito. Lui ha suggerito che
avrebbe forse potuto dare una mano a organizzare una cena
al Castello di Windsor e mi ha chiesto di fargli avere una nota con
tutte le informazioni. Poi mi ha messo in contatto con il Rettore
CONVERSAZIONE
CON
JUDITH DIMENT
,
CONSULENTE
NAZIONALE PER
LA SENSIBILIZZAZIONE
DI POLIOPLUS
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