NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
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ROTARY
novembre 2015
DISTRETTO 2060
Parole e segni per comunicare
Progetto triennale per la scuola dell’infanzia.
“Parole e segni per comunicare” è un
progetto triennale iniziato nell’anno
scolastico 2013-2014 grazie al gene-
roso contributo di alcuni rotariani alla
scuola dell’infanzia “Il Girasole”.
Questo progetto è nato nel 2012,
quando un piccolo bambino vivace,
che mostrava difficoltà di relazione
e di comunicazione, ha fatto il suo
ingresso nel mondo della scuola. Il
bimbo proviene da una famiglia in cui
entrambi i genitori sono sordi dalla
nascita e che, per comunicare con i tre
figli udenti, hanno adottato un sistema
di espressione misto, composto, cioè,
dal linguaggio verbale e dalla lingua
italiana dei segni. Le insegnanti si so-
no subito attivate per elaborare una
proposta educativa adeguata a questa
situazione nuova per loro.
Il corpo docenti ha subito individuato
le principali difficoltà del primogenito,
il quale si approcciava ad affrontare il
primo anno di scuola materna: difficol-
tà di relazione con i coetanei e con gli
adulti, e un significativo ritardo del lin-
guaggio (produzione e comprensione).
Inoltre, la scuola, capendo l’importan-
za di coinvolgere la famiglia, ha preso
contatti con gli esperti dell’Ente Na-
zionale Sordi in modo da acquisire i
corretti strumenti per comunicare con
i genitori. La collaborazione si è dimo-
strata molto proficua grazie, anche, al
coinvolgimento tempestivo di figure
professionali dedicate dell’“Associazio-
ne Demetra - Un nido per le mamme”,
come la psicologa, Dott.ssa Claudia Bo-
aretti, e la logopedista, Dott.ssa Alessia
Sandini, che sono intervenute a soste-
gno del bambino ma anche a supporto
dei docenti e dei genitori.
La problematica della comunicazione
in famiglia è risultata fondamentale (vi-
sta la disabilità dei genitori) nelle rica-
dute sullo sviluppo psicologico, cogni-
tivo e sulle competenze relazionali di
T., nonché di tutto il nucleo famigliare.
I punti critici individuati dal team
sono stati: la sordità dei genitori e la
conseguente comunicazione tra loro
attraverso la LIS (lingua italiana dei
segni); l’appartenenza a un ambiente
dove mancano gli stimoli adeguati per
acquisire, in modo spontaneo, l’espres-
sione verbale; un ridotto contesto so-
ciale e familiare.
Per quanto concerne, invece, le risor-
se specifiche riscontrate, troviamo: la
consapevolezza dei genitori riguardo le
problematiche sollevate; la disponibili-
tà di esperti nella disabilità sensoriale
(educatore, psicologo, logopedista); il
coinvolgimento del corpo docenti; e la
sensibilità della dirigente scolastica.
In seguito al riscontro delle difficoltà
sopra elencate, alla valutazione degli
esperti, alla condivisione di obiettivi
immediati (contenimento comporta-
mentale, sostegno genitoriale, sistemi
di comunicazione alternativi, ecc.) e
alla pronta risposta di T. agli interventi
individualizzati dovuti alla sola buona
volontà delle insegnanti di sezione e
a un educatore/interprete LIS a casa e
a scuola (inizialmente spesa a carico
della famiglia), viene fatta richiesta
alla dirigente scolastica di avere un
supporto educativo specifico, supporto
che è stato concesso per l’ultimo mese
di scuola.
Dopo essersi accertati dei risultati otte-
nuti, si è pensato di realizzare un proget-
to a sviluppo triennale che avrebbe dato
vantaggiose opportunità, sia scolastiche,
che sociali all’intero nucleo famigliare
(nell’ottica, anche, di prevenire even-
tuali disagi sociali agli altri figli). La
prospettiva a lungo termine del progetto,
la multi-professionalità dell’équipe coin-
volta e le risorse della famiglia, sono si-
curamente le basi dei risultati raggiunti!
Di seguito elenchiamo le principali tap-
pe del progetto.
Obiettivi generali: costruire e co-pro-
gettare in maniera trasversale dei siste-
mi di comunicazione alternativi ed effi-
caci da impiegare all’interno del nucleo
famigliare e che potessero favorire il
raggiungimento degli obiettivi evolutivi
adeguati all’età di T.; creare un clima
