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ROTARY
luglio/agosto 2016
INCONTRI
Per Germ la presidenza rappresenta l'apice di una vita dedi-
cata al servizio. Prima di affiliarsi al Rotary Club di Chatta-
nooga nel 1976, lui era un socio attivo del Jaycees dove si è
rivelato essere un leader naturale. L’amico e co-fondatore di
Blood Assurance, Dan Johnson, racconta: “John era il Presi-
dente del Jaycees ed io ero il tesoriere, e così ho avuto modo
di vederlo all’opera. Quando si mette a lavorare, non guarda
mai indietro. Dal nulla, abbiamo portato il nostro bilancio
corrente a 29 milioni di dollari”.
“Dobbiamo molto del nostro successo a John Germ”, dichiara
Youngblood. “Per me, lui incarna tre aspetti della leadership:
è sempre un gentiluomo, è compassionevole con tutte le
persone ed è un individuo che consegue i risultati. Se John
non ci riesce, si tratta probabilmente di qualcosa che non
può essere fatto”.
Oggi il suo programma cambia giornalmente – talvolta ogni
ora – per tenere il passo con i doveri del suo nuovo man-
dato. Nei suoi piani afferma che gli piacerebbe vedere il
Rotary funzionare più come un business. “Ci stiamo dando
un’aggiustata, e mi piacerebbe accelerare le cose. Nel mese
di gennaio, per esempio, svolgeremo la nostra riunione del
Consiglio centrale a Chicago invece di San Diego. Questo
significa che non dovremo più pagare le spese di viaggio e
alloggio del personale a San Diego. Si tratta semplicemente
di buon senso”. Germ vuole accorciare le riunioni consiliari e
ridurre il numero dei membri di alcune commissioni del RI e
le spese delle loro riunioni per rendere il Rotary più efficace
e meno costoso.
Mezzo secolo dopo l'ultimo atterraggio del suo aereo militare,
Germ vede se stesso come un pilota del Rotary, seguendo la
rotta verso un futuro luminoso. E secondo lui si tratterà di
un lavoro di squadra. Il suo obiettivo principale dopo la polio
sarà affrontare la questione del numero statico di affiliati del
Rotary. In merito alla questione lui dice prontamente: “La
colpa è nostra, degli attuali rotariani”. Secondo lui, i soci
devono “intensificare il raggio d’azione. Penso davvero che
uno dei nostri principali problemi è di non chiedere ad abba-
stanza persone di affiliarsi. Perché? Per paura del rifiuto. Ma
dobbiamo superare questo atteggiamento – dobbiamo darci
da fare e reclutare nuovi soci di cui essere orgogliosi”.
Per rendersi attraente ai potenziali soci più giovani, lui è un
sostenitore della nuova strategia (approvata dal Consiglio di
Legislazione ad aprile) che permette di essere affiliati al Ro-
tary e al Rotaract allo stesso tempo. “Sono assolutamente a
favore di questa cosa”, ha dichiarato.
Ma non solo. Germ supporta la flessibilità in molte delle que-
stioni del Rotary: “Le riunioni dei nostri club sono state sem-
pre organizzate intorno a un pasto. Il pranzo e la cena fanno
parte della nostra quota, e questo sistema ha funzionato
benissimo. Ma la società è cambiata”, ha osservato. Il Rotary
International vuole recuperare terreno concedendo ai club
maggiore potere decisionale su come e quando incontrarsi.
“Cosa possiamo fare per accogliere gli uomini d'affari tren-
tenni che devono farsi una famiglia? Beh, intanto, ponendo
meno attenzione sulla presenza alle riunioni”, ha aggiunto.
“La mia domanda non è 'a quante riunioni hai partecipato?'
la mia domanda è 'come stai facendo la differenza nella tua
comunità?'”.
La mia domanda non è
"a quante riunioni hai partecipato?",
la mia domanda è "come stai facendo
la differenza nella tua comunità?"
}
{
In senso orario, dall’alto a sinistra
Germ e sua moglie Judy, nella loro casa a Soddy-Daisy, Tenn., disegnata da lui.
Judy con il ritratto del loro matrimonio e la foto di John durante la sua laurea presso la University of Tennessee.
Il bagaglio dei coniugi Germ – John ha l’abitudine di tenere una valigia già pronta – mentre si accingono a recarsi all’aeroporto.
Judy in una delle stanze della sua casa mentre John, seduto sulla sua poltrona preferita, sta in contatto col mondo Rotary grazie al suo laptop.