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ROTARY
marzo 2013
FOCUS
/ OBIETTIVI DEL MILLENNIO
quarto dei bambini che completano la scuola primaria non
proseguono con l’istruzione secondaria. La media regionale,
tuttavia, nasconde differenze sostanziali tra i Paesi. Il tasso
di passaggio dalla scuola primaria ai vari tipi di istruzione se-
condaria varia da circa il 40% di Angola, Mauritania e Repub-
blica Unita di Tanzania al 98% delle Seychelles e dello Swa-
ziland. Nel Rapporto il numero di giovani che non proseguono
la loro educazione è compreso in quello degli adolescenti in
età per la scuola secondaria inferiore che non sono iscritti alla
scuola primaria o alla scuola secondaria. Nel 2010, in tutto il
mondo c’erano 71 milioni di giovani adolescenti (in genere di
età compresa tra 12 e 15 anni) fuori dalla scuola. Di questi,
circa 48 milioni vivevano nei Paesi in cui la scuola secondaria
inferiore è ufficialmente riconosciuta come parte del sistema
di istruzione obbligatoria.
I giovani adolescenti provenienti da famiglie povere e rurali
hanno maggiori probabilità di restare fuori dalla scuola.
L’analisi dei dati raccolti da indagini sulle famiglie svolte tra
il 2005 e il 2010 in 55 Paesi in Via di Sviluppo mostra che
l’esclusione dall’istruzione si verifica più spesso tra i bambini
appartenenti a gruppi svantaggiati. La povertà emerge come
un fattore determinante di esclusione per i giovani in età per
la scuola secondaria inferiore. Gli adolescenti delle famiglie
più povere hanno tre volte più probabilità di essere fuori della
scuola rispetto a quelli delle famiglie più ricche. Le ragazze
hanno più probabilità di restare fuori dalla scuola rispetto ai
ragazzi, a prescindere dalla ricchezza della famiglia o dalla
zona dove essa vive. Tuttavia, le maggiori disparità si riscon-
trano tra famiglie più ricche e famiglie più povere, e tra zone
urbane e zone rurali.
L’analfabetismo costringe ancora più di 120 milioni di giova-
ni a restare indietro.
I giovani che restano fuori dalla scuola tendono ad avere li-
mitate possibilità di sviluppare o mantenere le abilità di alfa-
betizzazione, restringendo così le loro possibilità nella vita e
moltiplicando gli svantaggi che dovranno affrontare in segui-
to. Nel 2010, c’erano ancora 122 milioni di persone tra i 15
e i 24 anni di età - 74 milioni donne e 48 milioni uomini - che
erano incapaci di leggere e scrivere una sia pur breve, sempli-
ce frase riguardante loro vita quotidiana. La grande maggio-
ranza di questi giovani adulti vivono in Asia meridionale (62
milioni) e nell’Africa sub-sahariana (45 milioni). In termini
relativi, i tassi di alfabetizzazione tra la popolazione giovanile
sono più bassi nell’Africa sub-sahariana (72%) e nell’Oceania
(76%). Globalmente, il tasso di alfabetizzazione dei giovani
ha raggiunto il 90% nel 2010, un aumento di 6 punti per-
centuali rispetto al 1990. Nel corso degli ultimi due decenni,
i maggiori progressi sono stati compiuti in Asia meridionale,
dove l’alfabetizzazione giovanile è salita dal 60% all’81%, e
nel Nord Africa, dove è aumentata dal 68% all’88%. Anche
il divario di genere nei tassi di alfabetizzazione dei giovani si
sta restringendo. A livello globale, nel 2010, sono state 95
le donne giovani alfabetizzate per ogni 100 giovani, rispetto
alle 90 donne del 1990. A livello regionale, il divario più evi-
dente si ha in Asia meridionale, dove nel 2010 c’erano solo
86 donne alfabetizzate per ogni 100 uomini nella fascia di
età dai 15 ai 24 anni.
... E IN ITALIA
In Italia l’incidenza della spesa in istruzione e formazione sul
Pil nel 2010 è pari al 4,5 per cento, valore inferiore a quello
dell’Ue27 (5,5 per cento).
Nel 2011 il 44 per cento circa della popolazione in età com-
presa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito la licenza di scuola
media inferiore come titolo di studio più elevato; tale valore
risulta molto distante dalla media Ue27, pari al 26,6 per
cento. La quota dei più giovani (18-24enni) che ha abban-
donato gli studi prima di conseguire il titolo di scuola media
superiore è pari al 18,2 per cento contro il 13,5 per cento
dei paesi Ue.
I dati più recenti sul livello delle competenze (indagine Pisa
dell’Ocse), mettono in luce una situazione critica per gli
studenti italiani in tutte le literacy considerate e collocano il
nostro Paese agli ultimi posti nella graduatoria dei paesi Ue.
La permanenza dei giovani all’interno del sistema di forma-
zione, anche dopo il termine dell’istruzione obbligatoria,
è pari all’83,3 per cento tra i 15-19enni e al 21,5 tra i
20-29enni. La media Ue21 nelle due classi considerate è
lievemente più alta (pari rispettivamente a 86,7 e 27,4 per
cento), ponendo l’Italia in una posizione intermedia nelle
1...,44,45,46,47,48,49,50,51,52,53 55,56,57,58,59,60,61,62,63,64,...68