di micro e nano strutture su fibre ottiche rastremate per ap-
plicazioni di optogenetica. Per dirla in parole povere, mirava
alla realizzazione di dispositivi di piccolissima dimensione,
di nuova generazione, impiantati nel cervello umano, in gra-
do di caratterizzare e ottimizzare un sensore biologico per il
monitoraggio del segnale neuronale, interfacciandosi con il
sistema nervoso centrale a livello cellulare.
Come si può facilmente intendere, un progetto ambizioso di
altissimo profilo scientifico nella ingegneria biomedica, con
ricadute amplissime sulla pletora di malati affetti da malattie
degenerative del sistema nervoso che prevedeva un approccio
interdisciplinare che, insieme alle conoscenze tecnico-scien-
tifiche tipiche di un ingegnere, combinasse estese nozioni di
biologia e medicina. Dopo una serie di traversie burocratiche
inerenti esclusivamente fatti tecnico-amministrativi, l’ing.
Pisanello si è recato negli Stati Uniti dove ha frequentato, per
un periodo di nove mesi, l’Università di Harvard, raggiungen-
do risultati importanti nella realizzazione di dispositivi per la
diagnosi e lo sviluppo di terapie e protocolli per la cura o il
rallentamento di tali malattie.
Un altro piccolo, ma importante, successo è stato determi-
nato dal fatto che l’occasione generata da questa borsa di
studio è anche stata foriera di sviluppi nelle relazioni tra
più Università. Infatti, nel progetto, oltre la Harvard Medical
School Canteened e il Center for Biomolecular Nanotechno-
logies di Lecce è stata coinvolta anche l’Università di Pisa,
essendo i dispositivi oggetto della ricerca realizzati presso
quest’altra istituzione universitaria. Da notizie assunte, poi,
risulta che tale partnership, iniziata con la permanenza in
USA dell’ing. Pisanello, sia tuttora in essere e, immaginiamo,
foriera di nuovi avanzamenti nella branca.
Nei nove mesi trascorsi negli
States
, Marco è stato seguito in
maniera che lui ha definito piacevolmente attenta, dal con-
tatto primario locale Ryn, frequentando, talvolta, anche il Ro-
tary Club Boston nonché altri club locali. Egli ha scoperto nel
Rotary, “un mondo piacevole, fatto di azioni e di amicizia” e
ne ha voluto dare testimonianza più e più volte.
L’attività nei nove mesi è stata frenetica: giorno e notte Marco
ha frequentato laboratori, meeting, biblioteche e ha dovuto
risolvere una serie di questioni e problemi legati all’avanza-
mento della sua ricerca. Nel periodo della borsa di studio è
anche dovuto volare a Pisa per sovraintendere alle problema-
tiche sorte nella materiale realizzazione dei dispositivi, ma,
al termine dell’esperienza, tutti gli obiettivi fissati sono stati
raggiunti. Anzi, egli ha avuto modo anche di frequentare una
summerschool
di approfondimento sui tessuti e sulle cellule,
strettamente correlata con il suo campo di ricerca.
Un’esperienza di crescita felicemente conclusa, quindi,
con positivi riverberi sulla materiale realizzazione di nano
dispositivi che stanno aprendo nuove frontiere nella cura
delle malattie neurodegenerative. Di tanto ne è testimone un
articolo sulla rivista internazionale della Optical Society (rag-
giungibile al link
https://www.osapublishing.org/boe/abstract.cfm?uri=boe-6-10-4014), con primo nome proprio quello
dell’ing. Pisanello, che descrive l’avanzamento compiuto nel-
la sua esperienza americana ed i risultati raggiunti.
Ovviamente, nell’articolo, Marco non ha tralasciato di met-
tere in luce il grande supporto ricevuto dalla Fondazione Ro-
tary, per un’esperienza che, altrimenti, molto probabilmente,
non si sarebbe potuta effettuare.
Per ultimo vorrei chiudere questo resoconto con le parole che
Marco ha scritto nella mail di ringraziamento inviata qualche
tempo dopo il suo ritorno: “Vi scrivo a poco più di un anno di
distanza dalla partenza per Boston, resa possibile dal Global
Grant che ho ottenuto attraverso la sponsorizzazione del Club
di Gallipoli e del Distretto 2120. Ci tenevo a ringraziarvi
per aver reso possibile quello che, senza dubbio alcuno, è
considerato un sogno da molti studenti in ogni angolo del
mondo. Essere un
visiting student
in una delle più prestigiose
università a livello mondiale durante il primo anno del Corso
di Dottorato di ricerca è sicuramente un’esperienza che ha
contribuito in maniera decisiva alla mia formazione e, senza
alcun dubbio, avrà ripercussioni positive sul mio futuro pro-
fessionale. Grazie per il supporto da parte vostra, tanto dal
punto di vista pratico relativo alla burocrazia che ha ruotato
intorno alla borsa di studio, quanto dal punto di vista della
disponibilità con cui mi avete accolto negli eventi del Club
di Gallipoli e del Distretto 2120. Grazie per avermi fatto co-
noscere l’ambiente del Rotary, dell’amicizia e della voglia di
fare e aiutare che c’è al suo interno”.
GLOBAL GRANT
V
incenzo
S
assanelli
29 focus
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