NOTIZIE ITALIA
Attività e servizio nei Distretti
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ROTARY
novembre 2016
DISTRETTO 2090
Magia e disincanto della solidarietà
Con poco si può far molto.
La formula del Banco Farmaceutico
è semplice: i farmaci che non sono
scaduti, che presentano la confezione
integra, ma non sono più utilizzabili
da terze persone (perché non servono
più), vengono raccolti presso farmacie
convenzionate, da volontari del Rotary
e da rappresentanti del Banco Farma-
ceutico, per essere ridistribuiti a strut-
ture sanitarie e d'accoglienza che ne
avessero bisogno. In un anno, volontari
del Rotary Club di Civitanova Marche
(Distretto 2090) e del Banco hanno
raccolto l'equivalente di 30.000 euro
di presidi farmaceutici sotto forma di
antibiotici, antinfiammatori, gastropro-
tettori, cardiovascolari, antidiabetici,
antidolorifici, ansiolitici e quant'altro.
Alla sommatoria di tale risparmio, re-
lativo al solo recupero delle confezioni,
c'è da aggiungere, inoltre, l'ammonta-
re dei costi inerenti il loro inevitabile
smaltimento qualora non fossero sta-
ti utilizzati. Con poco, in sostanza, si
ottiene molto. Fare poco con molto è
una sorta di stregoneria a rovescio, è
incapacità attitudinale o, peggio, di-
simpegno colposo.
I maghi fanno il contrario: con poco
fanno molto; con gesti misteriosi e po-
chi mezzi tirano fuori dai loro cilindri,
dalle loro maniche, ogni ben di Dio.
Stiamo parlando, appunto, di “magia”.
Il volontariato e la solidarietà, come nel
caso del service Banco Farmaceutico,
rappresentano la magia per eccellen-
za, perché con poco (basta un po' di
tempo libero che ognuno di noi metta a
disposizione) si ottiene tantissimo: un
plusvalore inaspettato e inaspettabile.
Il poco di tanti diventa magicamente
molto per chi viene messo in condizioni
di ricevere: quasi un'azione divinatoria
e prometeica, come l'umile regalo del
fuoco che l'umanità accolse in sordina,
innescando, invece, una serie incredi-
bile di vantaggi sociali, tecnici e cultu-
rali. Se è giusto e doveroso biasimare
gli insufficienti effetti produttivi del
“fare poco con molto” è altrettanto
corretto, per noi adulti, valutare con
disillusione i trucchi dei prestigiatori
e, con altrettanto disincanto, le moda-
lità di applicazione della solidarietà,
inserendola in un discorso più vasto e
realistico che vada cioè oltre il sempli-
ce, isolato, intervento umanitario. Non
è possibile, infatti, concepire l'atto di
solidarietà come un evento straordina-
rio in un contesto inospitale che non
presenti le condizioni minime sociali
di accoglienza e di crescita. Pensare
di piantare una palma o più palme in
una banchisa polare è un atto, quanto
meno, sprovveduto e sconsiderato, sa-
pendo che in quell'ambiente non ci sa-
rebbe mai possibilità di attecchimento.
Tutti i dispositivi di distribuzione di
chance di benessere hanno più facil-
mente successo a livello nazionale o
europeo. Al di fuori di tale contesto bi-
sognerebbe adoperarsi per modificare,
in senso metaforico, soprattutto il cli-
ma internazionale con un conveniente
innalzamento e/o livellamento termico
delle società svantaggiate. Cercare di
liberare l'umanità dalla miseria, denun-
ciare le ingiustizie e le sopraffazioni,
farsi carico dei diritti, puntare sulla
creazione di posti di lavoro e sull'ac-