NOTIZIE ITALIA
DISTRETTO 2110
Talassemia Marocco
Reperimento di farmaci immunosoppressori.
Discende dai forti legami di amicizia
esistenti tra i rotariani dei Distretti
9010 e 2110 la recente iniziativa at-
tuata presso il servizio di ematologia
del Centro ospedaliero universitario
di Marrakech. Nella mattinata del 18
ottobre, la commissione distrettuale
Talassemia-Marocco, rappresentata da
Salvatore D'Angelo e Antonio Giunta,
rispettivamente presidente e vice-pre-
sidente, insieme a Khadija El Bourkadi,
presidente del RC Marrakech Majorelle,
a Fatiha Ikbal, presidente fondatrice, e
altre tre socie tra cui Bahia Benohoud,
ha incontrato il prof. Lhoussine MA-
HLAL, direttore del servizio di ema-
tologia e trapianto di midollo osseo
del CHU "Mohamed V" di Marrakech
e autore del primo trapianto allogeni-
co di midollo realizzato in Marocco.
È stata confermata al prof. Mahmal la
volontà dei rotariani del Marocco e del
Distretto 2110 di perseguire, anche
per questo anno rotariano, un’efficace
lotta contro le emoglobinopatie, com-
presa la talassemia. La commissione
Talassemia-Marocco si è impegnata,
nelle sue possibilità, anche per la ri-
soluzione delle difficoltà contingenti
connesse alla disponibilità di farmaci
immunosoppressori in forma iniettabi-
le, attualmente indisponibili in Maroc-
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coglienza, incentivare le democrazie,
tutelare l'armonia della natura, facen-
do leva sugli organi di rappresentanza
nazionali ed esteri, sono alcuni degli
obiettivi specifici dell'umanesimo, e
che non possono mancare nella gene-
tica e nei programmi solidali di qual-
siasi individuo o associazione. In so-
stanza, nell'ambito della filantropia,
due dovrebbero essere le direzioni su
cui muoversi: una politica-diplomatica
e l'altra eminentemente pragmatica e
operativa. Pensare che si nasca ido-
nei per percorrere o l'una o l'altra è
quantomeno riduttivo e mistificatorio.
Qualsiasi azione si compia sulla strada
di Gerico, ha sempre una doppia valen-
za e una doppia ricaduta: non esiste
un atto singolo o collettivo che non sia
al tempo stesso politico-comunitario
e non modifichi, in qualche modo, la
realtà. Al di fuori di questa consapevo-
lezza e di questo modo di procedere,
rischieremmo di esercitare un semplice
“estetismo solidale”, perdendo la vedu-
ta d'insieme, con grande dispendio di
risorse ed energie.
G
iuseppe
C
entanni
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