Rotary | Luglio Agosto 2013 - page 58

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ROTARY
luglio/agosto 2013
I SALUTI FINALI
ALLA SESSIONE DI CHIUSURA
Il presidente uscente Tanaka ha salutato l’assemblea della
Convention ricordando l’importanza fondamentale dell’im-
pegno del Rotary nel mondo, e raccontando un episodio che
l’ha molto colpito, confermandogli quanto i bisogni di uno
devono essere guardati come i bisogni di tutti, per riuscire a
intervenire in modo concreto e condiviso.
“Per me, il 2012-13 è stato un viaggio incredibile, di appren-
dimento e di crescita. Quando ripenso a quest’anno rotariano,
penso che ogni giorno ha portato qualcosa di nuovo. Ogni
giorno era speciale. E ogni giorno è stato meraviglioso.
Ovunque sono sceso da un aereo, in Africa, Asia, Nord e Sud
America, Europa, e Australia ho incontrato un sorriso da parte
di persone che indossavano una spilla del Rotary.
E ho visto il modo in cui i Rotariani stanno facendo la diffe-
renza, in ognuna delle oltre 34.000 comunità in cui operia-
mo. Ancora e ancora, ho visto come i Rotariani di fronte ad
una necessità, sappiano trovare il modo di soddisfarla.
In India, ho visto tanti bambini, alcuni molto giovani, mendi-
care per le strade. Non è raro, per i gruppi di bambini quan-
do una macchina si ferma correre a bussare sui finestrini,
chiedendo soldi. Ci sono così tante persone che è difficile da
assorbire la scala della povertà. Ce ne sono così tanti che è
difficile ricordare che ogni persona è un individuo.
Un giorno, a Delhi, è successo qualcosa che me ne ha fatto
vedere uno solo. Ero in macchina con altri Rotariani, il mio
modo di visitare un progetto. Il traffico era intenso, e la nostra
macchina non riusciva a muoversi. Improvvisamente, guar-
dando fuori dal finestrino, ho notato una bambina, di circa
cinque anni, che camminava tra le auto. Si fermò alla mac-
china davanti a noi. La vidi allungare la sua mano per bussare
al finestrino. Che non si aprì. Bussò di nuovo, e l’autista aprì
il finestrino di pochi centimetri. Lasciò cadere una moneta
nella mano della ragazza e poi chiuse il finestrino.
Il traffico ancora non si mosse. Pensai che la bambina sareb-
be andata alla prossima auto, ma non lo fece. Invece, si alzò
sulla punta dei piedi, guardando verso la macchina. Era così
piccola che il suo naso raggiungeva solo la parte inferiore del
finestrino. Non riuscivo a sentire quello che diceva, ma ho vi-
sto il suo sguardo fisso verso qualcosa all’interno della vettura.
Questa volta, il finestrino si aprì in modo rapido, e la ragaz-
za alzò le mani a coppa. Dalla finestra arrivò una bottiglia
d’acqua, che il conducente aveva versato nella mani della
bambina. Bevve. E poi alzò le mani per essere riempite di
nuovo. Ma invece di bere, mosse le mani verso il basso per
prendere un bambino ancora più piccolo, che io non avevo
visto, e fare bere un sorso anche a lui. Il giorno dopo, passan-
il
Presidente
2012/2013
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