PREMIO GALILEI
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ROTARY
novembre 2013
I
vincitori
vengono individuati in assoluta
autonomia dalle giurie nominate dal Rettore dell’Universi-
tà di Pisa, applicando un meccanismo di cooptazione dei
migliori proprio della natura stessa del Rotary. E anche
quest’anno il clima particolare che circonda il premio si è
puntualmente rinnovato fin dal ricevimento nella Sala delle
Baleari del palazzo municipale dei vincitori e dei governatori
dei distretti dei Rotary italiani che come è ormai consolidata
tradizione si ritrovano a Pisa per partecipare al consiglio
d’amministrazione della Fondazione “premio Galileo Galilei
dei Rotary italiani”. Proprio quest’organo di governo della
fondazione presieduta dal professor Antonio Pieretti e com-
posto dai Governatori dei Distretti italiani, ha deciso di dare
un nuovo impulso al premio, incentivandone l’apertura al
mondo dei giovani per incoraggiarne le capacità di ricerca e
di innovazione sia nell’ambito delle discipline umanistiche
che in quelle scientifiche. Oltre ai premi che già vengono
assegnati a giovani ricercatori, l’anno prossimo – che è anche
il 450° anniversario della nascita di Galilei – il premio dei
Rotary italiani vedrà nuove figure di giovani studiosi salire
sul pulpito dell’Aula Magna dell’Ateneo pisano per spiegare,
come già fanno per tradizione i due vincitori, il valore dei loro
studi e le prospettive che promettono di aprire. Il tutto man-
tenendo ai riconoscimenti assegnati l’alto valore conquistato
nel tempo. Al premio “Galilei” infatti non si fa domanda,
ma si viene scelti sulla base dei propri meriti. E neppure si
partecipa sulla spinta di pressioni magari di natura editoriale,
come spesso accade alla maggior parte dei premi che pul-
lulano un po’ dovunque. A conferma della validità di questi
principi ispiratori, che Tristano Bolelli volle fossero ferrei e
codificati nello statuto della Fondazione, basta ricordare che
in oltre mezzo secolo di vita non ci sono mai state polemiche
o contestazioni. Le scelte compiute dalle giurie hanno sem-
pre ricevuto il consenso e l’apprezzamento unanime della
comunità scientifica internazionale.
Quest’anno a conquistare l’ambita statuetta d’argento che
riproduce il monumento di Galilei collocato nel palazzo della
Sapienza a Pisa, sono stati lo svizzero Gianpaolo Salvi e l’ita-
liano Stefano Piccolo. Il primo ha dedicato un’intera vita di
studi alla lingua italiana e alla sua evoluzione, mentre all’al-
tro, microbiologo e docente all’università di Padova, si deve
la recente scoperta della molecola responsabile dell’evolu-
zione delle cellule staminali tumorali. Insieme a loro sono
stati segnalati alcuni giovani studiosi. Innanzitutto l’ingegner
Carlo Guastini, di Grosseto, segnalato dal Distretto 2070, per
i suoi studi di ingegneria civile che ha avuto il premio “Gali-
lei giovani”. Quindi i premi “Quinto” e “Cianci” sono andati
rispettivamente alla giovane russa Alena Marchenko, impe-
gnata in un corso di perfezionamento alla Scuola Normale e
studiosa dei rapporti fra l’arte dell’antica Roma e l’arte me-
dievale, e alla ricercatrice francese Haude Morvan, anch’essa
perfezionanda nella Scuola Normale dove svolge uno studio
sull’arte funeraria italiana nel Duecento.
Aperta dal magnifico rettore dell’Università di Pisa la cerimo-
nia della consegna dei premi è poi proseguita con una cena
di gala in onore dei vincitori organizzata come è tradizione
del premio dal Rotary Club di Pisa nell’ambito del quale l’ini-
ziativa di Tristano Bolelli prese corpo più di mezzo secolo fa.