Rivista Rotary | Marzo 2015 - page 61

NOTIZIE ITALIA
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ROTARY
marzo 2015
DISTRETTO 2032
Il Vocal Training Team in Kenia
Grande service svolto per l’ospedale di Kiirua
Prima c’era il Group Study Exchange
(GSE): dal 1985 la Fondazione Rotary
ha permesso a migliaia di giovani, tra i
venticinque ed i quarant’anni, di parte-
cipare a viaggi e soggiorni di un mese
in un distretto rotariano gemellato, per
ampliare le conoscenze relative alle
rispettive attività.
Con la Future Vision è stato istitui-
to il Vocational Training Team (VTT)
che rappresenta un’evoluzione del pro-
gramma precedente: le squadre sono
formate da un gruppo di professionisti
che si recano in un posto diverso da
quello di origine, per acquisire nozio-
ni nel proprio campo e per insegnare
differenti applicazioni operative. La
differenza, rispetto ai Gruppi di Studio,
è che il team mette direttamente e per-
sonalmente a disposizione le proprie
qualità in modo da risolvere problemi e
migliorare la situazione esistente.
Il VTT Rotary 2032 è nato circa un
anno fa. Innanzitutto si è dovuto indi-
viduare la sede geografica, l’ambito di
intervento, gli scopi e le modalità di
azione, i membri del team, il budget di
spesa e predisporre tutta l’organizza-
zione logistica del viaggio e del soggior-
no. In realtà il luogo dove intervenire ci
era già stato segnalato: il St. Theresa’s
Mission Hospital di Kiirua (Kenia) che,
nato come piccolo dispensario dall’im-
pegno delle “Piccole Suore di Santa
Teresa del Bambin Gesù” di Imola, è
diventato una struttura di riferimento
per tutta la regione del Meru. Sulla
base dei dati fornitici dalla direzione
dell’ospedale abbiamo appreso che l’o-
spedale ha 120 posti letto, divisi in tre
reparti (maternità, medicina interna e
chirurgia generale), con due sale opera-
torie ed una piccola sala per interventi
minori; nel 2013 sono stati eseguiti
3.850 ricoveri (2.360 parti, 320 in-
terventi di piccola chirurgia e 1.120
interventi di chirurgia maggiore.
Ci siamo resi conto che era carente
la logistica dei reparti, la struttura e
l’organizzazione della sala operatoria;
in conseguenza di ciò si è provveduto a
selezionare un team che fosse multidi-
sciplinare e potesse intervenire in ogni
fase di questo processo di gestione del
malato.
Una volta arrivati a Kiirua, la prima
iniziativa è stata la partecipazione ad
una riunione con la dirigenza dell’ospe-
dale per presentarci reciprocamente
e comprendere meglio come iniziare
a lavorare. Poi abbiamo incontrato i
rotariani del RC Meru (Distretto 9212),
e i rotaractiani del Mount Kenya Uni-
versity, tutti già debitamente informati
in precedenza del nostro arrivo.
I primi giorni sono stati dedicati alle
visite di una buona quantità di pazienti
che erano stati avvertiti del nostro ar-
rivo sia dalle autorità ospedaliere, sia
dai rotariani che avevano provveduto a
diffondere la notizia tramite manifesti e
le radio locali.
Sebbene poi il livello culturale e sani-
tario sia buono, le ancora poche risorse
economiche rendono assai difficile la
formazione e l’assunzione di un nu-
mero di medici adeguato alle reali ne-
cessità dei pazienti: i medici kenioti in
servizio al St. Theresa’s sono costretti
ad affrontare molti e difficili casi clinici
e complesse operazioni senza l’ausi-
lio di conoscenze specialistiche né di
moderne apparecchiature. In tal senso
abbiamo collaborato quotidianamente
facendo formazione ai medici, ai cli-
nical officer e agli infermieri e sugge-
rendo l’adozione di differenti protocolli
operativi.
Terminate le giornate lavorative, il tem-
po libero è stato dedicato soprattutto
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