SPECIALE
CONGRESSI ITALIA
51 congressi italia
Un Congresso vissuto secondo l’etimologia di “cum-gradi”,
camminando insieme, muovendosi in prospettiva futura at-
traverso la leva del cambiamento. A questo concetto, oltre
a quelli canonici degli attestati di riconoscimento e della
memoria delle cose fatte, si è ispirata la XXXI assise del Di-
stretto 2050, andata in scena a Gardone Riviera nell'ultimo
weekend di giugno.
«
Change, we must
. Chi meglio di un rotariano deve coltivare il
desiderio, sentire il dovere morale di dar vita al cambiamen-
to?». Da qui la scelta del tema del Congresso “Cambia i tuoi
pensieri e cambierà il mondo”, commentato dall'incipit “Il
mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero
e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il
nostro modo di pensare”, tratto da una citazione di Albert
Einstein.
Sullo sfondo scorre la lista dei service realizzati, dei conve-
gni distrettuali, nazionali ed esteri, difficili da riassumere in
immagini o parole. Nel ruolo di Governatore, il racconto dei
ricordi e delle emozioni vissuti giorno dopo giorno e che ora
formano un grande, incredibile mosaico, rivelando la magnifi-
ca opera compiuta dai soci: «Grazie ai 3.150 soci del Distret-
to abbiamo scalato la montagna di lavoro che ci attendeva
e per vie diverse, ognuno secondo la propria inclinazione e
compito, abbiamo raggiunto insieme la vetta».
La sintesi è nelle tre parole “crescere per servire”: «Il segreto
della sopravvivenza è il cambiamento, non fine a se stesso
ma in funzione delle nuove esigenze della società; in altri
termini, dobbiamo parlare di adattabilità. Non sopravvive il
più forte o il più intelligente ma chi sa adattarsi, la natura ce
lo insegna da millenni».
Anche il divertimento, quello finalizzato, nel corso di
quest'anno è servito a sviluppare relazioni e cementare ami-
cizie. «Per merito di presidenti di club, che ho definito molto
fantasiosi, per meglio dire “fuori di testa”, abbiamo aperto le
porte, smesso di isolarci nella dorata tranquillità delle nostre
conviviali, fatto entrare usi e costumi che le innovate culture
sociali suggeriscono, richiedendoci di porre quell'attenzione
necessaria a percorrere i tempi moderni».
Tutto questo è stato possibile grazie al
dream team
, la squa-
dra che sogna, ma soprattutto che realizza i propri sogni. E
dicendo no ai personalismi, no ai campanilismi, no all'auto-
referenzialità e dicendo sì all'impegno, sì alla fantasia attua-
tiva, sì al rimboccarsi le maniche nella consapevolezza che
«è con il talento che si vincono le partite, ma è con il lavoro
di squadra che si vincono i campionati».
Il cambiamento entra anche in un nostro mutato rapporto
con la comunicazione. «Il Rotary ha una storia. I nostri club
hanno una storia. Noi soci abbiamo una storia. Tutto questo
patrimonio in una sola parola si chiama reputazione. È tutta-
via ininfluente avere una buona reputazione se questa rimane
sconosciuta. Per anni nel Rotary la parola d’ordine è stata
“basso profilo”. Oggi abbiamo approcciato il versante oppo-
sto. Conquistando spazio sui media e sui social, la reputazio-
ne sta aumentando, l’immagine ne beneficia e aumentano
le opportunità di reperire nuovi soci e sponsor per i service».
L'anno, che era iniziato con il motto
Wake up Rotary!
, si con-
clude con la domanda “Ci siamo svegliati?”. Me lo auguro.
Ma se ancora non ci siamo svegliati del tutto, perseveriamo:
la perseveranza è il duro lavoro che fai dopo che ti sei stanca-
to del duro lavoro che già hai compiuto.
D. 2050
CAMBIA I TUOI PENSIERI E CAMBIERÀ IL MONDO
L'attenta platea di rotariani segue gli interventi, a Gardone Riviera.