Rivista Rotary | Novembre 2014 - page 42

È METÀ MATTINA
quando ricomincia a piovere. Da qual-
che giorno ormai si deve uscire sempre con ombrello e
impermeabile. Goccia dopo goccia, i rumori della città
vengono inghiottiti dall’intensità della pioggia. Risuona
solo tre le strade lo sciabordare dei flussi spostati dalle
auto, mentre sotto gli ombrelli sembra di stare con le orec-
chie vicino alla cassa di una batteria. Le corse alle auto per
salire in macchina, per evitare di bagnarsi. I venditori di
strada che sotto i pochi portici affollati cercano di vendere
ombrelli nuovi ai più sprovveduti. Negozianti che dispongo-
no nuovi zerbini e fogli di carta all’ingresso dei loro negozi,
per non bagnare il pavimento di tutto il locale.
Di acquazzone parlano i vecchi al bar, di temporale estivo
fuori stagione parlano alcuni giovani, bomba d’acqua cita-
no i più. Ma la pioggia continua a scendere, fitta e pesante.
Tra giovedì 9 e venerdì 10 ottobre, in meno di 24 ore,
su Genova sono piovuti 395 mm d’acqua. Di alluvione si
parlerà in seguito. E se non bastasse ciò, tutta la Liguria
è stata travolta dall’acqua, e in condizioni come questa la
morfologia della regione non può altro che provocare disa-
stri. Le città costiere, in particolare Genova, sono il collo
di bottiglia di un bacino pronto a raccogliere qualunque
goccia di pioggia, e portarla al mare.
Una volta forse con più tempo, ma oggi, dopo lo sfrenato e
violento uso del suolo che è stato perpetrato nel tempo, il
deflusso avviene in poche ore, e con una velocità e potenza
sempre crescente. In quella notte, sono esondati i torrenti
Bisagno e Sturi e alcuni rii, tra cui il Fareggiano, il Noce e
il Torbella. Tutto in una notte, tutti insieme, a dimostrare la
scelleratezza dell’uomo di fronte la natura. Una dimostra-
zione che ricorda molto il 2011 e il 1970, date così vicine,
ma al tempo stesso velocemente dimenticate.
E ora non si potrà, e dovrà, dimenticare dei danni di questa
nuova alluvione: 43 comuni alluvionati, 250 milioni di euro
di danni stimati, di cui 25 solo a Genova, 1 vita strappata
ai suoi cari.
La risposta del popolo ligure è stata, come sempre, vee-
mente ma silenziosa, un popolo abituato a una terra che
costringe a sacrificarsi per farla fruttare, una cittadinanza
pronta a sporcarsi le mani e a darsi da fare. Da tutto ciò
nasce l’ormai famoso lancio giornalistico degli “Angeli del
ALLUVIONE
GENOVA
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ROTARY
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FOCUS
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