Rivista Rotary | Novembre 2014 - page 36

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ROTARY
novembre 2014
TERREMOTO
HAITI
IL 12 GENNAIO 2010
, un terremoto di magnitudo 7.0
devastò Haiti, provocando almeno 230.000 morti, il feri-
mento di circa 300.000 persone, e lo sfollamento di oltre
1,5 milioni di persone.
La risposta da parte dei rotariani fu rapida quanto l’evento
naturale che la provocò e, qualcuno potrebbe dire, della
stessa intensità. Poche ore dopo il terremoto, Barry Rassin -
un Past RI Director residente alle Bahamas e Past Governor
del Distretto 7020, che comprende la zona dei Caraibi,
tra cui Haiti - accettò la richiesta dell’attuale governatore
distrettuale per coordinare i soccorsi nelle zone colpite
dalla catastrofe, ed era in contatto diretto con gli assistenti
del Governatore in tutto il Distretto. “Tutti gli assistenti del
governatore nelle nostre due zone erano dotati di telefoni
satellitari”, racconta Barry: “Questo ci ha permesso di co-
municare subito e scoprire ciò che era necessario”.
Quelle telefonate diedero il via a una campagna che fruttò
18 milioni di dollari di forniture. In pochi giorni, 169 cari-
chi aerei furono inviati dalle Bahamas e dalla Florida. Inol-
tre 69 container di generi di prima necessità (acqua, cibo
in scatola e abbigliamento) furono spediti. La costruzione
di una nuova scuola e di un orfanotrofio è in fase di com-
pletamento. Questi gli ultimi due impegni di ricostruzione
in un piano di assistenza post-emergenza che ha incluso
quasi 80 diversi progetti finanziati dai rotariani.
Una delle prime persone con cui Barry Rassin parlò al te-
lefono satellitare era Claude Surena, un medico rotariano
che non solo aveva guidato i soccorsi di tutti i Rotary club
di Haiti, ma, come presidente della Haitian Medical Asso-
ciation, era a capo delle operazioni di soccorso per l’intero
Paese. “Per noi Claude era il contatto chiave, ed era la per-
sona perfetta per quel lavoro” ricorda Barry “Lui e sua mo-
glie, Yolene, avevano 100 persone che praticamente vivano
in casa loro”. Surena minimizza il proprio ruolo: fa invece
notare “il sostegno da parte dei rotariani di tutto il mondo”
e la disponibilità dei comitati di emergenza dei club, dato
che ogni club del Distretto aveva messo a disposizione il
proprio centro di emergenza per uragani.
“Essere preparati per gli uragani è una cosa, ma il terre-
moto è stato sconvolgente”continua. É convinto dell’utilità
del piano di emergenza Distrettuale, per reperire le prime
risorse e per l’attivazione della raccolta fondi.
Nel 2007, su iniziativa di Past District Governor Dick Mc-
Combe, fu fondata una task force ad Haiti con l’obiettivo
di fare da tramite per i progetti di sovvenzione della Fonda-
zione Rotary nel Paese. Questo gruppo di lavoro ha inoltre
fondato ROTAH, una ONG Rotary ad Haiti che lavora con
l’agenzia doganale, per limitare i ritardi per l’entrata nel
Paese delle merci.
Quattro anni dopo il terremoto, Rassin si sta finalmente
prendendo una pausa per riprendere fiato, mentre osserva i
sacrifici e i contributi dei membri del Rotary, fondamentali
nel soccorso immediato e negli sforzi per la ricostruzione.
“Un dentista rotariano, Ted Lazarre, perse la casa e il sua
studio. Salì in macchina con moglie e figlio, e una volta che
furono al sicuro, tornò alla sua comunità e cominciò ad aiu-
tare i suoi vicini”. Poiché l’esercito americano aveva preso
il controllo dell’aeroporto di Port-au-Prince, attrezzandolo
per il decollo e l’atterraggio dei voli a lunga percorrenza,
Barry racconta che, per provvedere agli approvvigionamen-
ti, i rotariani utilizzarono una pista in erba, di proprietà di
Guy Theodore, un rotariano, nei pressi di Pignon.
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