attraverso l’utilizzo di strumenti (quali gesti, parole, sguardi,
suoni,etc.) costruiti socialmente: per questo è essenziale
il confronto; solo attraverso il confronto, infatti, è possibile
comprendere l’altro e attraverso l’altro comprendere anche
noi stessi. Credo che lavorare e riflettere insieme nel corso
dei laboratori ci abbia aiutato a fare un passo avanti verso
quel fine che la Summer School si è posta fin dall’inizio: farci
comprendere come e quanto le parole contino, in quanto
strumento comunicativo e costitutivo della nostra identità
e di quella dell’altro, soprattutto in un campo come quello
delle migrazioni, in cui comunicare è particolarmente proble-
matico, ma anche immensamente arricchente.”
FRANCESCA FERRARO
Laureata in Scienze del Servizio
Sociale presso l’Università di Verona, è ora Assistente Sociale
presso il Comune di Belfiore (VR) e laureanda in Politiche e
Servizi Sociali per la famiglie, i minori e le comunità, Univer-
sità Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano.
“Nel pomeriggio dell’ultima giornata, a conclusione della
Summer School, si è tenuta una tavola rotonda cui hanno
partecipato giornalisti portatori d’idee e riflessioni diverse
in merito al tema dell’immigrazione e all’attuale emergenza
umanitaria cui si sta cercando di dare una risposta. Questo
dibattito è stato per me molto costruttivo in quanto ha risve-
gliato in noi un bisogno di ricerca e di riflessione. Spesso,
all’opposto, si costruiscono idee o pensieri sulla base di
notizie divulgate dai media senza dare avvio ad un proprio
approfondimento rispetto a quanto recepito. Le argomenta-
zioni portate alla nostra attenzione dai professionisti invece,
seppur conducendo a conclusioni diverse e per certi aspetti
opposte rispetto ad un’unica realtà, riflettevano un percorso
di conoscenza, studio ed esperienza diretta del fenomeno
preso in esame. Ritengo che poter ascoltare e interloquire
con professionisti di tale spessore, con idee diverse e che non
si limitano a trasferire un sapere ma dialogano tra loro e con
noi partecipanti con lo scopo di dare avvio a una riflessione
costruttiva non sia esperienza di tutti i giorni. Il richiamo
alla costruzione di un pensiero ragionato e profondo con
l’obiettivo di offrire una crescita culturale ai partecipanti ha
caratterizzato non solo l’ultima giornata ma tutta la Summer
School e per tale motivo mi ritengo fortunata per aver potuto
partecipare a tale esperienza. Ringrazio così il Rotary Club di
San Donato Milanese per averci dato tale opportunità”
Queste testimonianze attestano l’importanza di investire in
questa direzione, non solo di approfondire questi temi ma
anche e soprattutto di far sì che si formino professionalità
attente e capaci a gestire queste complessità.
Una responsabilità di noi rotarani è far si che questi doni
si riproducano, si diffondano e che grazie alla maggior di-
sponibilità all’incontro e al confronto con l’altro si possa
contribuire ad un mondo in cui parole quale giustizia, equità,
dignità, rispetto e valorizzazione della diversità siano parole
che “contano” veramente.
A
lberto
C
amuri
LAURA ZANFRINI
Professore ordinario presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, è attualmente titolare dell’inse-
gnamento di Organizzazioni, Ambiente e Innovazione
sociale e dell’insegnamento di Sociologia delle migra-
zioni e della convivenza interetnica. È inoltre Direttore
Scientifico della Summer School “Mobilità umana e
giustizia globale”, promossa dalla Facoltà di Sociologia
in collaborazione con lo Scalabrini Migration Institute,
nonché Direttore del Centro di Ricerca WWELL, Welfare
Work Enterprise Lifelong Learning, presso il Dipartimen-
to di Sociologia dell’Università Cattolica.
I FLUSSI MIGRATORI
61 i flussi migratori