di valore”. È molto più importante che io sia riconosciuto
come uomo di valore. Ma per rispondere alla domanda, il
Rotary non è un business. Questo è chiaro. Ma non c’è motivo
per cui non possa essere gestito secondo le linee del buon
business. Nel mondo degli affari bisogna essere grati ai nostri
azionisti. Nel Rotary siamo responsabili verso i rotariani che
ripongono fiducia in noi. Ogni investimento che facciamo in
termini di tempo e risorse deve avere un ritorno. Ogni spesa
deve essere giustificata. Gli obiettivi che ci poniamo sono
quelli di essere trasparenti e misurabili, e riuscire a respon-
sabilizzare ogni membro, ad ogni lvello, sul proprio operato.
Alcuni dicono che noi siamo il risultato dell’ambiente in
cui cresciamo. Pensi che questa affermazione sia vera?
Senza dubbio, quando si tratta di sviluppare il proprio caratte-
re, e non credo che ci siano al tempo stesso molte istituzioni
che possano essere paragonate al Rotary in termini di sviluppo
di responsabilità e leadership. Questo per me è vero. Ringra-
zio il Rotary per quello che mi trasmette e per come ha saputo
rinforzare i valori trasmessimi dai miei genitori. Oggi posso
affermare fieramente che se sono quello che sono, è merito
dell’opera di modellamento del Rotary. Posso personalmente
garantire per le abilità della nostra organizzazione nell’impe-
gnarsi in una causa, nell’amicizia, e nel servizio, e di come
siamo pronti a dare una mano appena vi è una richiesta.
Quando hai pensato, e cosa ti ha spinto, ad assumere
il più alto e più importante ruolo di leader all’interno
dell’associazione? Cerchi di assumere il controllo in ogni
cosa che fai?
A volte la vita ti mette di fronte a delle scelte e per alcuni
si parla di predestinazione. Io sono entrato nel Rotary per il
divertimento e lo spirito di servizio che offre, senza pensare
minimamente di prendermi certe responsabilità. Infatti, se
mi avessero detto che sarei diventato una persona che avreb-
be guidato l’associazione, non ci avrei creduto minimamente.
Con il passare del tempo, mentre mi facevo coinvolgere sem-
pre più dai progetti, dai programmi e dalla storia del Rotary,
i momenti migliori che vivevo all’interno dell’associazione
erano quelli in cui potevo scambiare idee ed esperienze con
amici da ogni parte del mondo, continuando anche fino a
notte inoltrata. Non ero in cerca di una posizione da leader,
ma credo che se sai essere un buon ascoltatore, la leadership
ti verrà trasmessa in maniera naturale
Le tre più importanti regole per una buona leadership?
Per prima cosa: onestà e integrità. Se non c’è fiducia recipro-
ca tra il leader e chi lo deve seguire, tutto è perso. L’integrità
va a braccetto con l’onestà ed è essenziale per un vero lea-
der. Rimani fedele ai tuoi principi in ogni situazione, e il tuo
team saprà sempre confidare in te e nelle tue scelte. Cura
una comunicazione aperta, onesta e genuina a ogni livello
organizzativo
Secondo, la gestione. Un buon leader deve conoscere ogni
aspetto della propria organizzazione o attorniarsi di persone
che ne siano ben consapevoli. Bisogna avere un estremo ri-
spetto delle varie persone interessate, che esse siano interne
o esterne. La gestione richiede alti standard etici e si pratica
ad ogni livello organizzativo.
Terzo, la trasparenza, che nulla è che il riflesso del proprio
carattere. Se non sai qualcosa, ammettilo, e poi fai del tuo
meglio per trovare la risposta. Spiega e coinvolgi gli altri nelle
tue decisioni, così che tutti possano accettarle consapevol-
mente. Questo li porterà a far meglio i loro compiti. Osserva,
ascolta e riconosci il lavoro e le opinioni degli altri. Fonda il
tuo stile gestionale sulla cooperazione, i comportamenti etici,
il rispetto delle diversità e impegnati per il successo dell’or-
ganizzazione a cui sei al servizio.
Qual carattere distintivo pensi che debba avere ogni rota-
riano? È qualcosa di innato o si può apprendere?
Il carattere è modellato dallo sviluppo. Ci sono molti membri
del Rotary che al momento del loro ingresso non hanno le
caratteristiche adatte per farne parte, ma al tempo stesso
crediamo che queste persone possano essere influenzate dai
loro colleghi per diventare membri produttivi. Un Rotary club
ottimamente funzionante ha delle vie maestre per cambiare i
caratteri dei propri membri. Io ero uno di quelli che era entra-
to per divertimento, e dopo 40 anni, continuo a divertirmi un
mondo. Ma il divertimento fine a se stesso non mi avrebbe te-
IL PRESIDENTE ELETTO
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