generazionale. La cresciuta disponibilità dei mezzi di traspor-
to e delle comunicazioni ha facilitato l’emigrazione, verso
l’Europa, dei giovani provenienti da Paesi governati da leggi
che privilegiano i cittadini musulmani rispetto agli aderenti ad
altri credo religioso, formando così dei pregiudizi mentali nei
giovani che approdano in Europa dove prevale l’uguaglianza
di diritti e la non discriminazione. Cittadini del mondo arabo
cresciuti ed educati in stati dove vige la discriminazione tra
musulmani e non musulmani, una discriminazione che favo-
risce legalmente i musulmani, simile alle nostre vecchie leggi
fasciste discriminatorie verso gli ebrei. Al divario demografico,
economico e culturale si aggiunge quello religioso.
Identità, cittadinanza e religione
Nonostante il pudore degli occidentali di parlare di religione
dobbiamo prendere atto che religione e stato civile dei popoli
mediterranei sono indissolubilmente legati all’identità della
persona; il cittadino arabo sente la sua identità religiosa in
modo prioritario rispetto alla sua fedeltà politica. Nonostante
la presa di distanza delle principali autorità religiose, i fomen-
tatori di disordine e oggi i tagliatori di teste nel Medio Oriente
fanno leva su alcuni versetti del corano per giustificare le loro
azioni con l’impronta religiosa. Povertà, ignoranza, revansci-
smo contro ex colonizzatori, mancata integrazione nella so-
cietà, sono tutti ingredienti per diventare prede della violenza.
Sino a epoca recente non c’era questo ventaglio d’incrocio
di culture che riscontriamo oggi in un dato territorio. Infatti,
sino alla seconda guerra mondiale, le regioni del globo erano
abitate da persone di un dato territorio, legate da un denomi-
natore comune, stessa cultura, religione, credo, abitudini. Ad
esempio i Paesi di lingua e cultura araba erano popolati da
abitanti in maggioranza con credo islamico, l’Europa e l’Oc-
cidente da maggioranze cristiane ecc. ecc. Ciascuno abba-
stanza uniforme al suo interno privo della spinta a rivoluzioni
causate dalla diversità, com’è stato il caso degli armeni in
Turchia. Si può affermare ad esempio che l’elemento unifi-
catore delle popolazioni arabe risulta essere quello religioso,
vale a dire la comune religione islamica all’interno della
quale s’inseriscono alcune differenziazioni. Non consto di
popolazioni arabe senza un credo, senza religione.
Internet, libera circolazione, emigrazione
La facilità di spostamenti e la libera circolazione d’idee
attraverso internet, televisioni, media e simili hanno spinto
molti strati di popolazioni verso l’Europa alla ricerca di miglio-
ramenti economici e stabilità politica. Le tecnologie hanno
creato una vicinanza di popoli molto diversi tra loro e non c’è
da stupirsi se la libertà di espressione, di credo o di opinioni
troveranno sempre qualche organismo che si considera offeso
e giustificato ad usare la violenza per imporre la sua visione.
E con vivo rammarico che queste ritorsioni sono rivolte quasi
sempre contro cittadini o istituzioni occidentali, in nome della
propria religione. Dobbiamo constatare invece che non si ri-
scontra ritorsioni contro gli stati islamici dove la fede, la liber-
tà e le opinioni dei non musulmani sono discriminate sempre
a nome di identità e fedi religiosi. Queste situazioni contrap-
poste ci devono far riflettere e, solo dopo aver riconosciuto
obiettivamente i problemi, si potrà ragionare insieme alla loro
soluzione. Lo ha auspicato recentemente il Presidente egizia-
no davanti all’assemblea degli ulemas dell’Azhar al Cairo. In-
fatti l’insegnamento attuale nelle facoltà di teologia islamica
parte da una lettura del Corano che è letteraria, secondo cui
il testo sacro dell’Islam non è semplicemente ispirato bensì
dettato da Dio a Maometto “è disceso su di Lui dal cielo”.
Sono riflessioni che offro per ragionare sulla vera natura della
sfida e quali rimedi concordare. Evidente che la migliore ri-
sposta all’estremismo è creare un fronte internazionale unito
che si appoggi su standard universali di libertà di credo e
religione parte integrante dell’identità dell’individuo.
VALORI UNIVERSALI
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G
iuseppe
S
amir
E
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