Il Rotary ha sempre guardato avanti per attuare i suoi scopi
e la sua politica.
Ciò che conta è lo zoccolo duro di tutti coloro che hanno
coltivato e coltivano ancora, nonostante tutto, l'impegno per
una nomenclatura di soci di qualità. Ma purtroppo è questo il
punto che oggi si tende a ignorare, in quanto si crede che sia
più facile aprire le porte e far entrare coloro che lo chiedono.
Sembra che il nuovo San Pietro del Rotary voglia convertirci
ad una nuova fede fondata sulle ammissioni di massa.
Se ci riferiamo alla prova della quattro domande dovremmo
chiederci se quelle innovazioni sono vere - e lo sono -; se sono
giuste per tutti noi - e a mio parere non lo sono -; se possono
promuovere migliori rapporti di amicizia- rapporti sì, migliori
ho qualche dubbio -; se saranno vantaggiose per tutti gli in-
teressati - credo che potranno esserlo molto di più per coloro
che si fregeranno del nostro distintivo.
Ma probabilmente e auspicabilmente si tratta di un errore di
calcolo.
A mio modesto parere non credo che vi sarà una spontanea e
larga adesione a una campagna che non offre nulla di positivo
ai cercatori d'oro.
È vero, il mondo è in declino morale, in declino culturale, in
declino sociale. È vero, viviamo uno dei momenti oscuri della
storia dell'umanità. È vero, si fatica a ragionare in termini
collettivi, se si vuol parlare di bene realmente comune. È
tutto vero, ma non si perda mai la speranza di trovare i giusti
equilibri per un riassetto deontologico della società, anche di
quella rotariana. Sembra quasi si voglia privare il Rotary del
OPINIONI
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ROTARY
dicembre 2014
Alcuni Governatori eletti del Rotary partecipano a un Idea Exchange sulla grande famiglia rotariana, durante l’Assemblea Internazionale di San Diego.