Rotary | Luglio Agosto 2013 - page 84

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ROTARY
luglio/agosto 2013
Legalità e cultura dell’Etica
NOTIZIE ITALIA
DISTRETTO 2080
Immigrazione:
la ricchezza delle diversità
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I
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ATRIZIA
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ARDONE
La presenza importante, che registria-
mo ormai da diverso tempo, di immi-
grati comunitari ed extracomunitari nel
nostro Paese, è tanto tangibile quanto
innegabile; essa modifica, sempre di
più, l’insieme di tutti quei processi
socio-culturali… e non solo, che ren-
dono ogni individuo membro attivo del
contesto in cui vive.
La crescente interdipendenza tra le
Nazioni e il significativo spostamento
di parti consistenti di popolazioni del
Sud del Mondo verso i Paesi così detti
‘’industrializzati’’ determina, di fatto,
la necessità di una società multicul-
turale che stenta ad affermarsi, con la
reale necessità sociale di una civiltà
comunitaria che favorisca lo scambio,
il confronto e l’integrazione culturale .
Quest’epoca ci fa vivere in uno strano
paradosso: se da una parte si fa strada
un’importante processo di unificazio-
ne tra i popoli, provocato dalla caduta
delle barriere geo-politiche, dall’altra si
affermano, sul piano culturale, tenden-
ze corporative e settoriali che certo non
agevolano il processo integrativo.
Inoltre, va sottolineato che la reazione
negativa di chi accoglie, costituisce
spesso una forma di difesa a tutela non
solo della propria identità, ma anche
del proprio assetto sociale:nei prossimi
anni, le diversità con cui ci dovremo
confrontare, diventeranno sempre più
spesso aspetti preponderanti del nostro
vivere comune e dovranno essere consi-
derate come un vero fattore di confron-
to, di arricchimento e non solo come
fonte di emarginazione e di esclusione
sociale.
I pregiudizi sono favoriti soprattutto da
motivazioni di carattere psicologico co-
me il bisogno di alcune certezze. Uno
stato di insicurezza esistenziale non fa
che accrescere la paura della perdita di
identità, determinando l’insorgenza di
forti meccanismi di difesa: ‘’il diverso’’
viene percepito non solo come ‘’ne-
mico’’ del proprio assetto sociale, ma
anche del sistema di valori, sul quale
si fonda la vita personale e collettiva di
chi lo accoglie.
Non dimentichiamo che la storia si
ripete, essa è fatta di corsi e ricorsi
storici da tenere sempre presenti. l’I-
talia è stata in passato un Paese di
forte emigrazione soprattutto verso le
Americhe, i nostri migranti hanno vis-
suto sulla loro pelle, nei primi anni del
‘900 e forse in alcuni casi ancor oggi,
assetti socio-culturali propri dei Paesi
d’accoglienza, subendo e adattandosi
a proprie spese, a fenomeni di emargi-
nazione e di xenofobia. Mal sopportati,
giudicati sporchi, rumorosi, disonesti,
arretrati culturalmente, vissero pesan-
temente l’esperienza dell’emigrazione
prima e dell’integrazione poi.
Furono in seguito, le leggi degli anni
‘20 che in America posero fine all’im-
migrazione italiana, e non solo. Esse
stabilirono quote d’ingresso per ogni
nazionalità basandosi su una netta di-
scriminazione tra l’Europa del Nord e
l’Europa Sud-Orientale, determinando
e alimentando, per anni, il pregiudizio
antimeridionale che spesso ritroviamo,
ancor oggi, in talune situazioni.
Pur considerando la diversità come un
arricchimento, non si può però nega-
re che essa è, e rimane, portatrice di
conflitti: lo scontro tra mondi e culture
diverse non può non generare difficoltà
di comunicazione e forse di disgrega-
zione dello stesso tessuto sociale di cui
si nutre il migrante.
Negli ultimi anni, siamo stati testimo-
ni di un notevole aumento del “gap
socio-economico” tra nazioni ricche e
nazioni povere; le prime caratterizzate
dalla diminuzione delle nascite di pari
passo con l’aumento del numero degli
anziani; le seconde con un notevole
incremento demografico sempre più
pesante per i loro bilanci statali: situa-
zione che delinea, in modo netto, uno
scenario futuro per niente rassicurante.
Cosa può fare il nostro Rotary per un’in-
tegrazione vera che non sia solo una
mera “assimilazione” delle diversità
presenti sul nostro territorio? Intanto
ricordiamo che il nostro è un sodalizio
che si nutre di professionalità e di gran-
di valori umani il cui coinvolgimento
è d’obbligo quando si analizzano e si
studiano Temi sociali così importanti.
Bisognerebbe creare le condizioni giu-
ridiche perché nessuno possa non sen-
tirsi cittadino del mondo, con l’elimina-
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