OPINIONI
NOTIZIE ITALIA
DISTRETTO 2071
Rafforzamento dei Club
D
I
F
RANCO
A
NGOTTI
, PDG
P
RESIDENTE
C
OMMISSIONE
S
VILUPPO
ED
E
SPANSIONE
Occorre riflettere sul recente fenomeno
che si registra nei nostri Club e che è
rappresentato da un incremento signifi-
cativo di soci dimissionari. Nei Club del
Distretto 2071 si passa infatti da 104
soci dimissionari nell’anno 2007-2008
a ben 238 nell’anno 2011-2012. Ma
cosa ancor più preoccupante è che il
maggior numero di soci dimissionari si
verifica nella fascia di permanenza nel
club dai 7 ai 15 anni.
È necessario che i Presidenti, esa-
minando gli analoghi dati del proprio
Club, si rendano conto del fenome-
no, delle sue dimensioni e cerchino di
comprenderne le motivazioni e adottino
le conseguenti più idonee strategie.
Certo non aiutano quelle situazioni di
conflittualità più o meno latenti quali
quelle che derivano dall’ammissione di
un socio che crea una forte turbativa
nella vita del Club, e neppure aiutano
tutte quelle forzature portate avanti da
soci che credono di avere il diritto di
poter compiere anche imprese speri-
colate.
Forse anche la crisi economica che
stiamo attraversando può essere un
motivo di difficoltà nel mantenimento
dell’effettivo.
I nuovi soci, come ben si comprende,
rappresentano il nostro futuro che va
costruito con grande attenzione, di-
ligenza e continuità, pensando alla
necessità, che per alcuni club è già
un’urgenza, al ricambio generazionale
che se fatto in breve tempo può por-
tare a scompensi non tanto facilmente
governabili. L’auspicio è quindi che i
Club ringiovaniscano andando in là con
gli anni e ciò richiede di monitorare la
composizione del club tenendone d’oc-
chio la sua dinamica nel tempo.
È fondamentale cioè proiettare la situa-
zione attuale in un futuro più o meno
prossimo (pensiamo ad un arco di 10
anni) e adoperarsi perché il risultato
sia un rafforzamento del club, della
sua vitalità, delle sue capacità opera-
tive, della sua azione di servizio, il che
vuol dire tendere a un abbassamento
dell’età media.
Rafforzare il Club significa anche pen-
sare alle strutture giovanili: Interact e
Rotaract. Attrarre i giovani dai 12 ai 18
anni e dai 18 ai 30 anni significa avere
a disposizione un serbatoio di fantasia,
di altruismo, che può contagiare positi-
vamente il club.
L’azione del Rotary verso i giovani è uno
dei più positivi investimenti.
Pensate alle esperienze che i giovani
possono compiere partecipando al Ry-
la, allo Scambio giovani, alle borse di
studio, alle attività del Rotaract, ecc…:
si tratta di esperienze che restano in-
delebilmente impresse nella vita di
un giovane che viene anche indirizzato
verso quei valori che in un mondo co-
me quello di oggi solo un’associazione
come il Rotary può inculcare.
E il giovane, divenuto adulto, serberà
ricordo di questa scuola di vita.
Ma rafforzare il Club significa anche
porre attenzione alla sua composizione
sia con riferimento alle classifiche, sia
alla composizione di genere: la presen-
za femminile nel Rotary alla data dell’1
luglio 2012 era, nei Club del Distret-
to 2071, del 9,5% contro una media
mondiale del 12%, sia infine all’età
media dei soci ossia alla presenza di
giovani.
È questo certamente un problema cru-
ciale per il futuro. I dati sull’età media
dei rotariani del nostro distretto sono
noti, vi ricordo soltanto che l’età media
dei nuovi soci negli ultimi 8 anni è sta-
bile intorno ai 50 anni.
Ma come intende muoversi il Distretto
2071 per lo sviluppo dell’effettivo?
“Siamo agli inizi del nuovo anno ro-
tariano e dunque trarre indicazioni è
difficile, ma fin d’ora cercheremo di
seguire quelle del Presidente Interna-
zionale” – spiega il Governatore del
Distretto 2071, Gianfranco Pachet-
ti – invitando “a creare entusiasmo
nei Club e a motivare maggiormente i
Soci, coinvolgendoli nella vita e nelle
iniziative del loro Club. Avendo però
ben chiaro che aumentare il numero
dei soci non deve voler dire aprire le
nostre porte a casaccio, tanto per fare
numero. La qualità rimane un dato fon-
damentale cui fare riferimento”.
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ROTARY
luglio/agosto 2013