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ROTARY
luglio/agosto 2013
Attività e servizio nei Distretti
NOTIZIE ITALIA
DISTRETTO 2032
Rotary Campus 2013
InsuperABILI
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UIGI
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ONCILIO
Per il nono anno in vacanza con gli Ami-
ci diversamente abili: una straordinaria
esperienza di “Amicizia e Servizio”.
“Gioiosi Amici del mare, figli dell’ami-
cizia pura, piccole menti tormentate; io
ritorno a casa ma voi portatemi nel vostro
cuore...”
Con queste parole di saluto, riportate
al computer da Vittorio, un ragazzo con
numerose problematiche di disabilità,
non ultima quella della parola in una
mente indecifrabile, si chiudeva il Rotary
Campus del 2012.
Oggi, a distanza di un anno, ci troviamo
ancora a Spotorno (SV), la vacanza è
finita, gli amici se ne vanno e in noi re-
stano i ricordi e le gioie di una settimana
straordinariamente “diversa”.
Ma cos’è il Campus?
“Il Campus è un’oc-
casione di Servizio Rotariano - risponde
Gianni Montalenti, già Governatore del
Distretto 2030. Il Campus permette di
promuovere informazione, solidarietà e
conoscenza del mondo dell’handicap e,
al tempo stesso, permette di alleggerire,
anche se soltanto per pochi giorni, la fa-
tica dei familiari o di chi si prende cura,
quotidianamente, dei nostri “amici” con
disabilità medio-alta.”
“Il Campus è Amicizia e Servizio - pro-
segue Gianni Schinzo RC Courgnè e Ca-
navese – il Campus non è la solita convi-
viale, non si parla di vacanze esotiche, di
professionisti prestigiosi o di posizioni di
comando... qui al Campus troviamo chi
veramente dimentica il suo ruolo nella
società e viene a dare la sua disponibilità
per aiutare i ragazzi ad uscire dai loro
problemi, a ritrovare quella fiducia in se
stessi che hanno perduto.
Al Campus riscopriamo la gioia di stare
insieme, quella della condivisione, dello
scambio umano, del colloquio sereno:
in quei momenti i ragazzi sono il centro
dell’universo, il resto non conta. Questo
è l’aspetto sorprendente del Campus; di
aiuto ai ragazzi è vero, ma è principal-
mente una nuova lettura morale per noi
rotariani.
Una sobria analisi che ridimensiona ogni
aspetto della nostra vita, guidandoci ver-
so la ricerca di nuovi orizzonti, meno
materialistici, più partecipativi e solidali
verso gli altri, i più deboli.”
Quando è iniziata questa straordinaria
esperienza?
“Era il 2005, - interviene
Piero Portaluppi RC Casale Monferrato –
è stato il PDG Giuseppe Nuzzo a ideare
il Campus come una vacanza diversa
per ragazzi portatori di handicap e ai
relativi accompagnatori. Nuzzo ne parlò
con Montalenti, lui ne discusse con me e
l’idea prese forma.
Rivolto a un’utenza con disabilità medio-
alta, in prevalenza giovane (15-50 anni),
il Campus ha visto negli anni aumentare
le richieste di partecipazione fino a rag-
giungere nelle ultime edizioni il ragguar-
devole traguardo di 50 ospiti.”
Come è possibile partecipare al Campus
e quali sono le maggiori difficoltà che si
riscontrano in fase programmatica?
“Il reclutamento - precisa Silvia Gambot-
to RC Courgnè e Canavese e Medico del
Campus – avviene dietro segnalazione
delle Assistenti Sociali, delle Scuole o
per conoscenza personale.
Programmare la vacanza con le Scuole
è tutto più semplice, gli insegnanti di
sostegno aderiscono con entusiasmo e
questo lo trasmettono ai ragazzi.
Diverso e più problematico è il rapporto
con le famiglie, sempre molto restie a
permettere ai loro figli di allontanarsi da
casa senza la loro presenza, molto spes-
so dominante e protettiva. Temono che
nessuno sia in grado di prendersi cura
dei loro cari, come lo fanno loro e hanno
paura che i loro figli, lontani da casa,
possono smarrirsi, soli come sono senza
la loro protettiva presenza. E sono sopraf-
fatti da laceranti sensi di colpa... fino a
quando non vengono a trovarli nel corso
della settimana e scoprono che i ragazzi
vivono benissimo senza troppe nostalgie,
si divertono con i nuovi amici e, senza