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genitori, si sentono più responsabilizzati
e collaborativi.”
Come vengono programmate le giornate?
“Con gli amici rotariani e il gruppo dei
volontari – commenta Elisabetta Miche-
letti RC Gattinara - ci ritroviamo due
volte al giorno: una al mattino, dopo co-
lazione e una alla sera, dopo la cena e
prima delle attività ricreative.
Ogni avventurosa giornata è programma-
ta dopo aver scrutato il cielo ed esamina-
to la temperatura; solo allora si decide se
scendere in spiaggia, la meta più ambita
dai ragazzi dal momento che si possono
fare molti giochi, o se dopo una passeg-
giata lungomare, si prende un gelato a
Noli. Se è prevista un’uscita fuori strut-
tura, come al maneggio, al campo sporti-
vo, alla Caserma dei Pompieri di Savona
o all’Acquario di Genova o a Spotorno,
con passaggio obbligato nel giorno del
mercato.
In particolare quest’anno abbiamo avuto
due momenti magici - prosegue Elisa-
betta – il primo è stato l’allenamento
al campo comunale di Spotorno con i
preparatori atletici della Juventus che,
dopo aver suddiviso in gruppi omogenei
i ragazzi, hanno programmato un vero e
proprio allenamento calcistico con parti-
tella finale e calci di rigore.
Il secondo appuntamento è stata la visita
al Porto Antico di Genova, dal Bigo con
il suo panorama mozzafiato, al ristorante
dei Tre Merli, con la cucina tipica a base
di farinata e focaccia al formaggio e, nel
primo pomeriggio, la visita indimentica-
bile all’Acquario, ospiti del Presidente
del RC Genova Est Beppe Costa.
Due giornate, due momenti di semplicità
e di allegria che resteranno nel cuore e
nei ricordi dei nostri ragazzi.”
Ma quale è il momento più significativo
della giornata?
“Il vero momento clou - conclude Gio-
vanni Bianchetta, RC Courgnè e Canave-
se - è quello dei pasti.
Nel grande salone della Casa al mare di
Maria SS. Dell’Incoronata, dove stiamo
stretti stretti a gomito, dove le grida gio-
iose dei ragazzi echeggiano, i goffi tenta-
tivi di noi rotariani, maldestri camerieri
improvvisati nel servire a tavola, si me-
scolano ad allegre e divertite chiacchiere
di quanto avvenuto nella giornata, quello
è il momento più significativo, quello è
il momento di Servire in Amicizia, preso
alla lettera.
È allora che il cuore si riempie di gioia
per essere presenti con loro e per essere
riusciti a regalare con le sole nostre forze
e il nostro impegno, un momento di fe-
licità. È una sensazione bellissima che
anche per un solo giorno ogni rotariano
dovrebbe provare. Insieme, uniti in un
magico clima di serena amicizia studen-
tesca, riusciamo con rinato entusiasmo
a condividere con i ragazzi diversamente
abili, una sorta di autentica felicità quasi
fanciullesca.”
Il Rotary Campus 2013 ha chiuso i bat-
tenti ed anche io, che ho partecipato per
il secondo anno a questa straordinaria
esperienza formativa, vorrei lasciare una
breve testimonianza.
Partecipare al Campus è stato come se in
questa indimenticabile settimana il resto
del mondo non esistesse.
Per me e per tutti il Campus è un uni-
verso che è soltanto nostro e loro, dei
diversamente abili (ma poi siamo real-
mente certi che i diversi siano loro e non
noi?). E ancora il Campus non è soltanto
un appuntamento fisso, che il prossimo
anno festeggerà i dieci anni, ma anche,
e soprattutto, un’occasione di servizio
rotariano.
Provare per credere, io ci sarò anche il
prossimo anno… Chi viene con noi?
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